Diagnosi

La diagnosi della sinusite spetta, ovviamente, al medico, il quale per identificare la tipologia di rinosinusite deve basarsi sulla sintomatologia, considerando anche i sintomi secondari (quelli non cardinali) e soprattutto effettuare un’accurata anamnesi. Se il medico ha il forte sospetto si tratti di sinusite può richiedere un esame strumentale per verificare in modo accurato la tipologia di sinusite e il trattamento più efficace.

Anamnesi patologica

L’anamnesi patologica remota (APR) consiste nell’indagine cronologica e ordinata sulle malattie. L’anamnesi patologica è estremamente importante per avere una linea logica che ci permette di capire in modo più specifico la condizione del paziente in modo da poter proseguire in maniera mirata verso la risoluzione della problematica. Nel caso della sinusite, l’anamnesi patologica ci permette di ricostruire l’ordine dei fatti e poter prevedere quale sia l’eziologia della patologia e in quale seno paranasale si è sviluppata e quali altre aree sono state coinvolte. In seguito è opportuno affidarsi agli esami strumentali.

Esami

Per diagnosticare la sinusite è opportuno avvalersi di esami strumentali in quanto vi sono molte sintomatologie aspecifiche e quelle specifiche non permettono di risalire all’eziologia della malattia, inoltre non permettono di poter dire con certezza quale area è stata colpita e fino a che punto è stata danneggiata.
Gli esami più efficaci sono l’endoscopia nasale, esame colturale del muco nasale, tomografia computerizzata e risonanza magnetica.

Endoscopia (videoendoscopia nasale)

L’endoscopia nasale consiste nell’inserimento di una sottile sonda a fibre ottiche di pochi millimetri, collegata tramite una telecamera ad uno schermo che permette di vedere in tempo reale tutte le strutture nasali e rinofaringee.
La videoendoscopia nasale è utile anche per un eventuale intervento chirurgico, in quanto vengono inserite insieme alla sonda con la telecamera strumenti microscopici che verranno manovrati grazie alla sorveglianza dell’endoscopio.
L’endoscopia nasale è usata anche nel post-operatorio per osservare le condizioni e per monitorare il soggetto nel tempo per evitare recidive.

Esame colturale del muco nasale

Viene introdotto nel naso un tampone con lo scopo di prelevare il muco che riveste le pareti delle fosse nasali per poi analizzarlo in laboratorio. Questo aiuta a capire se l’origine della sinusite è virale, batterica o micotica e pertanto, il rimedio più efficace. Non è in grado però di capire quale seno paranasale è stato infiammato e se vi possono essere complicazioni in base a questo.

Tomografia computerizzata (TC) del massiccio facciale

La tomografia computerizzata (TC) è una tecnica di imaging non invasiva molto attendibile e molto usata in ambito diagnostico, basata sui raggi-X che permettono di analizzare a fondo le strutture anatomiche e verificare dove sono presenti le ostruzioni e gli ispessimenti delle membrane. La TC è di estrema importanza per capire se bisogna ricorrere ad un intervento chirurgico.
Una mucosa sinusale ispessita oltre 5mm è indicatore di infiammazione.

Risonanza magnetica (RM) del massiccio facciale

La risonanza magnetica del massiccio facciale permette di analizzare in maniera molto accurata la condizione dei seni paranasali ed anche dei tessuti molli ad essi annessi, quali le mucose, le membrane, i vasi sanguigni etc…
Permette, dunque, di capire quale seno è maggiormente complito, l’entità del danno e se vi sono complicazioni.